venerdì 17 febbraio 2012



zanzotto, il poeta. pochissime lacrime per la sua morte. è il nostro paese: quattro pagine di giornale al giorno per il festival di sanremo. il libro intervista che terrò per sempre con me, assieme ai suoi versi : " in questo progresso scorsoio" - (ed. garzanti).



mondo, sii, e buono;
esisti buonamente,
fa' che, cerca di, tendi a, dimmi tutto,
ed ecco che io ribaltavo eludevo
e ogni inclusione era fattiva

non meno che ogni esclusione;
su bravo, esisti,
non accartocciarti in te stesso in me stesso.



.....



un piatto, per cominciare. arista con le mele.

un piatto, per cominciare. arista con le mele.
vaschette cellofanate  o macellaio che la sa lunga, acquistare un pezzo di arista di maiale, può suggerire difficoltà, apprensione. che ci faccio? il forno, la temperatura, tutta insieme o a fette..
rilassiamoci con il nostro pezzetto di maiale: 3 o 4 etti di ciccia morbida che è una soddisfazione da tagliare, nel nostro a caso a cubetti che infariamo e li abbandoniamo lì, a meditare. sbucciamo e facciamo a dadini una mela di quelle che vendono a cassettate, golden, più verde che gialla, che abbia conservato l'asprigno, per capirsi. nella padella stiamo facendo delicatamente imbiondire in olio evo (ormai l'olio extra vergine di oliva lo chiamano tutti così, che volete farci) l'aglio (uno spicchio, intero) con un rametto di rosmarino e una foglia di alloro, quando ci siamo, un paio di minuti dopo, direi, è il momento di versare il succo di un'arancia  e qui tocca essere pignoli, che sia tarocco o che comunque non dia un succo vinoso, stiamo su un color arancio e andiamo tranquilli. un minuto appena di pazienza e via: l'arista e la mela, insieme, a cuocere. sale, pepe, incoperchiate a fuoco medio, girate di tanto in tanto, aggiungete un goccio di acqua bollente se si asciuga troppo e in un quarto d'ora il vostro piatto, è pronto.

giovedì 16 febbraio 2012

malironia.
lemma da conservare. non si sa mai.
in fondo, ironia e malinconia, difesa personale e poesia, sarebbero il bagaglio perfetto per partire, senza dipartirsi.